ROMA:

PER UNA NUOVA STRATEGIA TERRITORIALE

 

di Franco Archibugi

Centro di Studi e Piani Economici - 1994

 

 

La letteratura urbanistica si è arricchita negli ultimi tempi di una serie imponente di studi monografici su molte città del mondo, fra le quali quelle “capitali”, hanno attirato, naturalmente, la maggiore attenzione. Anche Roma è stata oggetto, forse più che le altre, di una grande massa di studi storici e analitici, con i quali si sono incrementate le possibilità di interpretazione dello sviluppo urbanistico della città.

Questo libro è il prodotto di un  complesso discorso teorico sulla pianificazione e le sue relazioni con l'analisi urbana (cui l’A. ha dedicato una attenzione non marginale nel corso della sua vita di studioso). E  - a conclusione – dopo una vasta prospettiva critica su più di u secolo di attività urbanistica su Roma e i suoi piani regolatori, ne è risultata  una proposta per una nuova, aggiornata strategia territoriale per Roma.

Il libro nella sua parte analitica e storica si è circoscritto solo a quei pochi essenziali argomenti e caratteri connessi alle strategie di sviluppo suggerite, o alla critica degli errori commessi dalle “urbanistiche” del passato, o dai discorsi urbanistici che corrono.

Questo saggio tuttavia, parlando di Roma e della sua storia e e dei suoi problemi urbanistici, esprime anche una visione del problema urbanistico delle grandi città, che trascende il caso di Roma, per riguardare quello di tutta la moderna urbanistica.

 

INDICE

 

Capitolo 1.

La peculiarità del problema urbanistico romano
1. Il centro “storico” di Roma: ampiezza e sopravvivenza
2. Roma: uno sviluppo “post-neoclassico”

 

Capitolo 2.

Una insufficiente ed inadeguata risposta strategica al problema romano
1.  L'urbanistica “umbertina”
2. L'urbanistica “fascista”
3.  L'urbanistica del dopoguerra (o “moderna”)
4. L'urbanistica “populista” e dell'“effimero”  
5 Gli ultimi dieci anni: il grande cambiamento del contesto politico
6. I persistenti fattori di immobilismo e conservazione dell’urbanistica romana

 

Capitolo 3.

Effetti socio-economici negativi dell’assenza di strategia territoriale
1. Dispersione eccessiva e decentramento fittizio di attività
2. Ostacoli allo sviluppo economico-commerciale
3. Valutazioni errate di sviluppo settoriale
4. Il “rigurgito” della città
5. I costi sociali dell'insediamento terziario sparso
6. I costi socio-economici dell'inadattamento delle strutture
7. I costi del “rigurgito” abitativo
8. Il costo socio-economico delle “seconde case”
9. Una disintegrazione territoriale
10. La paralisi del traffico e dell'accessibilità
11.  Arretratezza di metodi gestionali e assenza di pianificazione corrente 

Capitolo 4.

Verso una nuova strategia di piano 
1. Monocentralità e policentralità
2. Monocentrismo e policentrismo nella dinamica urbana
3. Monocentrismo mascherato o policentrismo fittizio (ed imbelle)

 

Capitolo 5

La nuova strategia per Roma
1. Le “aree di utenza” dei nuovi “centri urbani”
2. La distribuzione territoriale delle aree di utenza
3. Quale decentramento di servizi nei nuovi “centri urbani”?
5. Quale strategia per il “verde urbano”?
6. Una mobilità programmata
7. Una residenzialità “metropolitana

Capitolo 6.

Alcuni strumenti indispensabili della nuova strategia
1. Una pianificazione a livello di “Sistema urbano” (metropolitano)
2. Una programmazione finanziaria, fattore di credibilità dei piani


Capitolo 7

Il nuovo Piano regolatore (2001): un piano senza strategia
1. Sintesi dei Piani regolatori del passato
2. Il più recente dibattito sulla nuova pianificazione
3. Il nuovo Piano
4. Il “tipo” di Piano
5. Piano “urbanistico” (“strutturale”) e Piano “strategico”: una falsa dicotomia.
6. L'assenza di obiettivi espliciti, sistematicamente correlati
7. Obiettivi, politiche e strumenti : una inesistente consequenzialità
8. Le nuove “centralità”: una ingannevole applicazione
9. Regole e norme, anziché obiettivi
10. L'assenza di riferimento (strutturale) agli utenti del Piano.
11. L'assenza di un vero approccio integrato “uso del suolo-trasporti”
12. L'assenza di strategia territoriale adeguata e i suoi effetti sulla politica architettonica e sulla politica del “verde”.
13. Il sopravvento della micro-progettazione
14. Conclusione generale: tutto si può migliorare